Il tema del sacro e del pluralismo delle esperienze religiose in relazione alle esperienze mondane sollecita più che in passato ogni persona a interrogarsi sui “segni dei tempi” riflettendo su “tutto ciò che di strambo, storto, nel senso di “non allineato” emerge nelle riconfigurazioni delle relazioni d’amore, della responsabilità verso gli altri e se stessi, della genitorialità e che, al contempo, viene spinto al di fuori delle cerchie sociali mainstreaming,
Proprio il trovarsi esposti alla ferita, all’accidentalità del caso e alla violenza dell’agire altrui rende impellente una riflessione sul rapporto fra la crisi della razionalità (che è stato l’asse portante della Modernità) e la ricerca di senso di ciò che accade, che lasciamo che accada o che facciamo accadere. Gerarchie inattuali eppure prepotentemente presenti, identità di genere che stentano a farsi riconoscere, posture femminili ancora imbrigliate sollecitano affinché lǝ studiosǝ si adoperi con i propri strumenti analitici, cerchi un bandolo che soddisfi la domanda, chiarifichi ciò che è oscuro, interpreti in maniera soddisfacente.
Per tali ragioni il Dipartimento SPEEFF dell’Università di Palermo presenta la Bibbia Queer (edizioni Dehoniane, 2023). Un commentario di 1136 pagine, scritto da credenti; un «catechismo di “giustizia per tutti i soggetti marginalizzati, esclusi e oppressi», che sociologhe, sociologi e teologhe interrogheranno da prospettive contestuali differenti, in una giornata di studi pensata nel solco ideale tracciato da Michela Murgia.
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